Dunque ho iniziato da
pochissimo a collaborare con La Ruota Edizioni. Oggi ho iniziato a leggere il
primo manoscritto che avevo da esaminare e devo dire che sono rimasta piacevolmente
sorpresa. Per correttezza, ora non dirò nulla in proposito: né il titolo, né la
trama, né l’autrice (che peraltro ignoro), almeno finché non sarà pubblicato;
in tal caso, ne farò una vera e propria recensione.
Devo ammettere che ero molto
prevenuta: sono sempre stata convinta – e tuttora lo sono – che, nonostante le
numerose lamentele verso le grandi CE (al fatto che pubblichino solo
raccomandati, libri di qualità scadente e trash popolare), la maggior parte dei
testi che giungono nelle loro redazioni sia di qualità rivoltante! Come a dire: ciò che pubblicano è piuttosto brutto, ma
il resto fa ancora più schifo! Mi immagino migliaia di testi sgrammaticati, con
storie cretine, personaggi poco credibili o troppo stereotipati, scrittura e
sintassi da paleolitico… Quindi sono partita a leggere questo manoscritto molto
prevenuta.
E la primissima impressione
non è stata delle migliori, il testo era mal impaginato: allineamento del testo
a sinistra anziché giustificato, nessun sommario, spaziatura tra un paragrafo e
l’altro, più alcuni dettagli (virgolette italiane anziché caporali, nessun
rientro prima riga). Partivo scettica, e invece…
INCIPIT DEGNO! Vedo che il fantasy si sta finalmente
liberando di quel fardello di Tolkien che imponeva tanto prolissi quanto
inutili incipit di pagine e pagine di pallose descrizioni, di raccontato in cui
non accadeva assolutamente nulla, il cui unico scopo era informare il lettore
degli 800mila anni di storia di una popolazione di cui non fregava un tubo a
nessuno. Superare le prime tre pagine e non morire di noia era già una prova di
abilità e resistenza!
In questo testo invece
entriamo subito in scena: non è un’azione adrenalinica, è un semplice primo
giorno di scuola, ma di una scuola speciale, come si evince subito dopo. E qui
un altro punto a favore: niente fastidiosi spiegoni!
Grazie al Cielo NON SPIEGA NULLA! Le informazioni si carpiscono piano piano col proseguire della storia, ciò ha due
vantaggi: non annoiare il lettore perché rende la narrazione più scorrevole, e
inoltre incuriosisce perché, non avere tutto già spiattellato, invoglia a
continuare a leggere per capire di che si tratta.
Trattandosi di un inedito,
non scenderò nei dettagli, ma non ho potuto fare a meno di pensare una cosa: possibile che il primo libro a caso che
ho letto sia di qualità mediamente
superiore a un qualsiasi libro preso a caso nelle librerie? Non sto
scherzando, la cosa è sconcertante. Mettiamo che sono stata pure fortunata, e
sicuramente in futuro leggerò degli obbrobri, ma stiamo parlando di un
manoscritto alla prima stesura senza alcun editing professionale versus libri
editati da case editrici importanti. La
differenza dovrebbe esserci eccome! Intendiamoci, il testo non è perfetto,
ho già notato alcune ingenuità, ma la cosa disarmante è che sono le stesse che noto normalmente anche
nei testi editi dalle big! Togliendo alcuni professionisti, dove la
superiorità si nota, se si guardano gli emergenti, la domanda nasce spontanea: ma gli editor che cazzo ci stanno a fa’?
(perdonatemi il francesismo)