lunedì 16 novembre 2015

Prime impressioni

Dunque ho iniziato da pochissimo a collaborare con La Ruota Edizioni. Oggi ho iniziato a leggere il primo manoscritto che avevo da esaminare e devo dire che sono rimasta piacevolmente sorpresa. Per correttezza, ora non dirò nulla in proposito: né il titolo, né la trama, né l’autrice (che peraltro ignoro), almeno finché non sarà pubblicato; in tal caso, ne farò una vera e propria recensione.

Devo ammettere che ero molto prevenuta: sono sempre stata convinta – e tuttora lo sono – che, nonostante le numerose lamentele verso le grandi CE (al fatto che pubblichino solo raccomandati, libri di qualità scadente e trash popolare), la maggior parte dei testi che giungono nelle loro redazioni sia di qualità rivoltante! Come a dire: ciò che pubblicano è piuttosto brutto, ma il resto fa ancora più schifo! Mi immagino migliaia di testi sgrammaticati, con storie cretine, personaggi poco credibili o troppo stereotipati, scrittura e sintassi da paleolitico… Quindi sono partita a leggere questo manoscritto molto prevenuta.
E la primissima impressione non è stata delle migliori, il testo era mal impaginato: allineamento del testo a sinistra anziché giustificato, nessun sommario, spaziatura tra un paragrafo e l’altro, più alcuni dettagli (virgolette italiane anziché caporali, nessun rientro prima riga). Partivo scettica, e invece…  

INCIPIT DEGNO!  Vedo che il fantasy si sta finalmente liberando di quel fardello di Tolkien che imponeva tanto prolissi quanto inutili incipit di pagine e pagine di pallose descrizioni, di raccontato in cui non accadeva assolutamente nulla, il cui unico scopo era informare il lettore degli 800mila anni di storia di una popolazione di cui non fregava un tubo a nessuno. Superare le prime tre pagine e non morire di noia era già una prova di abilità e resistenza!
In questo testo invece entriamo subito in scena: non è un’azione adrenalinica, è un semplice primo giorno di scuola, ma di una scuola speciale, come si evince subito dopo. E qui un altro punto a favore: niente fastidiosi spiegoni! Grazie al Cielo NON SPIEGA NULLA! Le informazioni si carpiscono piano piano col proseguire della storia, ciò ha due vantaggi: non annoiare il lettore perché rende la narrazione più scorrevole, e inoltre incuriosisce perché, non avere tutto già spiattellato, invoglia a continuare a leggere per capire di che si tratta.


Trattandosi di un inedito, non scenderò nei dettagli, ma non ho potuto fare a meno di pensare una cosa: possibile che il primo libro a caso che ho letto sia di qualità mediamente superiore a un qualsiasi libro preso a caso nelle librerie? Non sto scherzando, la cosa è sconcertante. Mettiamo che sono stata pure fortunata, e sicuramente in futuro leggerò degli obbrobri, ma stiamo parlando di un manoscritto alla prima stesura senza alcun editing professionale versus libri editati da case editrici importanti. La differenza dovrebbe esserci eccome! Intendiamoci, il testo non è perfetto, ho già notato alcune ingenuità, ma la cosa disarmante è che sono le stesse che noto normalmente anche nei testi editi dalle big! Togliendo alcuni professionisti, dove la superiorità si nota, se si guardano gli emergenti, la domanda nasce spontanea: ma gli editor che cazzo ci stanno a fa’? (perdonatemi il francesismo)

2 commenti:

  1. Ah... gli editor... questa specie in via di estinzione. Davvero, credo che non esistano più, almeno da quello che si legge in giro!

    RispondiElimina
  2. Scusami se rispondo ora, ma non avevo visto il tuo commento. Eh già, purtroppo è un mestiere che viene troppo spesso sottovalutato. Si crede erroneamente che basti aver letto un bel po' di libri per aver già le competenze necessarie per poter improvvisare questo mestiere. E qui mi riferisco a chi è in buona fede, non parliamo di quelli raccomandati o "figli di" che sanno benissimo di occupare posti pur non meritandoseli.

    RispondiElimina