domenica 15 maggio 2016

Esbat, ovvero: "Per caso sei fan di Stephen King?"




Titolo:  Esbat
Autore:  Lara Manni
Editore:  Feltrinelli
Data:  04/06/2009
Pagine:  288
Lingua:  italiano










No perché non me ne ero accorta!
La fantomatica Lara Manni autrice di questo libro: qui potete vedere un suo selfie!! XD



Uhm...Qualcosa mi dice che questo non è il suo vero volto... Ma solo per il fatto di aver usato i Sims per creare il suo alter ego, merita la mia stima! Clap, clap, clap!

Infatti Lara Manni altri non è che un eteronimo di Loredana Lipperini, ovvero non semplice pseudonimo ma proprio alter ego della giornalista (uhm...che abbia sofferto di sdoppiamento di personalità?) che si è inventata questo personaggio ex novo.
Ma bando alle ciance, dicevo, che si nota giusto un pochino l’influenza di King (ma non tanto, eh!), non solo nello stile, che ammetto di aver copiato anch’io. Bisogna dargliene atto: il re ha ideato un modo di descrivere la psicologia dei personaggi, di entrargli nella testa, che non può non affascinare, tuttora sono fermamente convinta che sia il segreto del suo successo. Penso che in futuro sarà studiato come classico, e se non lo sarà, grave errore, perché credo che nessuno sia mai riuscito a rendere così vividi, così REALI i pensieri dei personaggi. Certo anche alcuni grandi del passato avevano tratteggiato in modo sublime la psicologia dei loro personaggi (Hugo, Flaubert), facendo comprendere perfettamente al lettore le intenzioni dei personaggi, cosa si agitava dentro di loro, cosa li spingeva all’azione. Ma King secondo me è andato oltre, è riuscito 1)a drammatizzare l’inconscio (spiegherò meglio cosa intendo in un altro articolo), 2) usando la terza persona limitata anziché un narratore onnisciente come si usava in passato, è riuscito ad entrare ancor più nella testa del personaggio, eliminando l’intermediazione del narratore, creando un filo diretto tra il personaggio e il lettore (non che abbia inventato lui questa tecnica, ma lui l’ha padroneggiata in modo sublime).
Bene, dopo questa sbrodolata a favore di King (manco mi pagasse! -_-), tornerei sul pezzo dicendo che capisco l’entusiasmo di Lara per il maestro, (d’altronde anche Ammaniti ne ha ricalcato lo stile ed è riuscito a farlo magistralmente, a livelli dell’originale) ma scopiazzare... ops, volevo dire, prendere spunto anche dal nome di una protagonista dei suoi libri mi pare un po’ troppo. L’acerrima nemica della nostra beniamina si fa chiamare/la chiamano Cris, esattamente come Chris Hargensen di Carrie! L’ho notato subito io, a me non la si fa!
Comunque, omaggi al re a parte, la scrittura è scorrevole, non ho notato errori degni di nota, a parte un paio di passaggi in cui cambia il POV un po’ repentinamente, tanto da confondere il lettore perché si crede stia parlando un determinato personaggio e invece ci si è spostati nella testa di un altro. Errori non gravissimi, la maggior parte dei lettori nemmeno li nota; e la maggior parte degli scrittori (soprattutto quelli che non appartengono alla tradizione americana, perché gli americani queste cose le studiano nelle scuole di scrittura creativa) proprio ne ignorano l’esistenza! (vedi Crotoneo, che scrive manuali di scrittura e non ha la più pallida idea di cosa sia la gestione del POV visto che la canna in continuazione nei suoi esempi)

I personaggi sono motivati nelle loro azioni (nel senso che hanno un motivo/uno scopo per essere lì, non fanno cose a caso solo per esigenza di trama) e coerenti: il demone folle non si trasforma in un cuoricino mieloso e cucciolottoso; è influenzato da lei, si “umanizza”, ok, ma fino a un certo punto, non come nella peggiore romance, dove da crudele&spietato assassino diventerebbe un orsacchiottone solo per amore di lei! Ma per favore!! DRIIIIN! Sveglia, il momento delle favole è finito, tornate nel mondo reale dove gli uomini non cambiano per voi perché sono innamorati, o almeno lo fanno per i primi 15 giorni al massimo poi tornano gli stronzi di prima, non temete!

La trama c’è, anche se più che horror, mah... il movente è più la storia d’amore. Be’, sì in effetti si vede che è una fanfiction, sembra proprio una fantasia adolescenziale: la ragazzina che sogna di incontrare il proprio idolo e che si innamori di lei (o qualcosa di simile)! Ehi Lore’ guarda che sei un po’ cresciutella per ste cose, bricconcella! Infatti chi è rimasto schifato da questo romanzo, suppongo sia più per questo motivo, ovvero che non ha apprezzato la storia, l’ha trovata adolescenziale/romanticosa, poco interessante insomma, più che a causa di spregi intrinsechi dell’opera stessa che a me non risulta abbia errori degni di nota. 

IN SINTESI: lo stile c’è, la caratterizzazione dei personaggi anche, la trama discreta anche se non trascendentale. Un buon libro. Non eccelso. Perché? Perché per essere fantasy non c’è sto gran tripudio di fantasia, è una fanfiction quindi si rifà comunque a personaggi inventati da altri. La trama ok ma non è intricata ai livelli di Shakespeare. E la caratterizzazione psicologica è buona ma comunque si rifà allo stile kinghiano, quindi non troppo originale, e poi in ogni caso, oltre allo stile in cui si descrive la psicologia dei personaggi, conta soprattutto quanto si riesce a entrare in profondità nelle motivazioni psicologiche, anche se lo si fa con un narratore onnisciente (quindi con una narrazione più distaccata e meno partecipata) come lo si faceva in passato.
Consigliato? Sì, a me è piaciuto, ma se le storie d’amore non vi bastano come motivazione per continuare la lettura, leggete altro. O prendetelo in prestito! ;)

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